In questo articolo parliamo di…
- Lo iodio è un micronutriente essenziale che il nostro organismo non produce e che svolge un ruolo cruciale nella sintesi degli ormoni tiroidei T3 e T4. Questi ormoni regolano il metabolismo, la crescita e lo sviluppo del sistema nervoso centrale, soprattutto durante la gravidanza e nei primi anni di vita. Una sua carenza può compromettere seriamente la salute, in particolare nelle fasi delicate dello sviluppo.
- Il fabbisogno giornaliero di iodio cambia a seconda dell’età e delle condizioni fisiologiche, come la gravidanza. Pesce di mare, alghe, latte, uova e il sale iodato rappresentano le principali fonti alimentari. Poiché frutta e verdura sono spesso povere di iodio, è importante fare attenzione a includere regolarmente alimenti più ricchi e utilizzare il sale iodato come strategia di prevenzione.
- Mentre la carenza di iodio può portare a ipotiroidismo, gozzo e danni neurologici nei bambini, un’assunzione eccessiva può favorire l’ipertiroidismo e altre disfunzioni tiroidee. È quindi essenziale mantenere un equilibrio e, in caso di dubbi, rivolgersi a un medico per un inquadramento personalizzato.
Metabolismo, temperatura corporea, crescita e funzioni cognitive dipendono dagli ormoni tiroidei, la cui sintesi è impossibile in assenza di un adeguato apporto di iodio
Lo iodio, benché presente in quantità minime nel nostro organismo, si rivela un elemento di importanza fondamentale, un vero e proprio direttore d’orchestra per la nostra salute. La sua residenza principale è la tiroide, una ghiandola a forma di farfalla situata alla base del collo, dove si concentra per svolgere un ruolo insostituibile: la produzione degli ormoni tiroidei.
Questi ormoni, in particolare la tiroxina (T4) e la triiodotironina (T3), sono ben più che semplici messaggeri chimici: sono i regolatori chiave del nostro metabolismo, influenzando la velocità con cui il nostro corpo brucia calorie, utilizza energia e svolge innumerevoli processi vitali.
Il raggio d’azione dello iodio, infatti, non si limita al metabolismo. Esso svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo del sistema nervoso centrale, soprattutto durante la gravidanza e la prima infanzia, fasi in cui il cervello cresce e si sviluppa a ritmo velocissimo.
Un adeguato apporto di questo micronutriente in questi periodi è fondamentale per favorire un corretto sviluppo cognitivo e neurologico, ponendo le basi per un futuro sano e pieno di potenzialità. Inoltre, gli ormoni tiroidei, grazie allo iodio, contribuiscono a regolare la temperatura corporea, la crescita ossea e muscolare, e persino l’umore e la funzione intestinale.
In sintesi, lo iodio è fondamentale per la salute, un elemento traccia che, nonostante la sua esiguità, svolge funzioni immense e imprescindibili per il nostro benessere generale.
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Fonti alimentari di iodio
Per fare in modo che la tiroide possa svolgere al meglio il suo lavoro, è fondamentale assicurarsi un apporto costante di iodio attraverso l’alimentazione. Fortunatamente, la natura ci offre una varietà di cibi che contengono questo prezioso minerale, anche se in quantità variabili.
Tra le fonti più generose, spiccano senza dubbio i prodotti del mare. Pesce di mare, crostacei e molluschi sono veri e propri tesori di questo micronutriente, capaci di contribuire significativamente al nostro fabbisogno giornaliero.
Anche le alghe marine meritano una menzione speciale, soprattutto alcune varietà come la kelp e la laminaria. Per chi apprezza sapori nuovi e orientali, le alghe possono rappresentare quindi un’ottima e concentrata fonte di questo oligoelemento, da consumare con moderazione per evitare eccessi.
Non solo il mare. Latte e uova, alimenti comuni nella dieta di molti, contribuiscono anch’essi all’apporto iodico, seppur in misura decisamente minore rispetto ai prodotti ittici. Anche la carne contiene iodio, ma in quantità ancora più modeste.
Al contrario, frutta e verdura, pur essendo essenziali per una dieta equilibrata, non sono considerate fonti significative di questo micronutriente, poiché la loro concentrazione dipende molto dalla ricchezza di iodio nel terreno in cui vengono coltivate, un fattore altamente variabile.
Per questo, affidarsi principalmente a pesce, prodotti caseari e, soprattutto, al sale iodato, si rivela la strategia più affidabile per soddisfare il fabbisogno di questo micronutriente e sostenere la salute della nostra tiroide.
Ma qual è il fabbisogno giornaliero di iodio?

Fabbisogno giornaliero di iodio e come assumerlo
Determinare la giusta quantità di iodio da assumere ogni giorno non è un compito univoco, poiché il fabbisogno varia in base a diversi fattori, tra cui l’età, il sesso e le condizioni fisiologiche.
Per un adulto sano, l’apporto giornaliero raccomandato si aggira intorno ai 150 microgrammi (µg). Tuttavia, questo valore aumenta significativamente in alcune fasi della vita, in particolare per le donne durante la gravidanza e l’allattamento, periodi in cui il fabbisogno sale rispettivamente a 220 µg e 290 µg al giorno. Questa maggiore richiesta è dovuta alla necessità di sostenere non solo le esigenze della madre, ma anche quelle del feto in via di sviluppo e del neonato.
Come già spiegato, una dieta varia ed equilibrata, che includa regolarmente pesce, prodotti caseari e uova, può già contribuire in modo significativo all’apporto di questo micronutriente.
In caso di dubbi o condizioni particolari, come diete restrittive o gravidanza, è sempre opportuno consultare il medico per valutare l’opportunità di integrare ulteriormente l’apporto di iodio, magari attraverso integratori specifici, ma sempre sotto controllo medico.

Carenza di iodio e ipotiroidismo: rischi per la salute
Se da un lato un adeguato apporto di questo oligoelemento è essenziale per la salute della tiroide e per il benessere generale, sia la carenza che l’eccesso di questo minerale possono comportare rischi per la salute, in particolare per la ghiandola tiroidea stessa.
La carenza iodica rappresenta un problema di salute pubblica a livello globale, soprattutto in alcune aree geografiche dove il terreno è naturalmente povero di questo micronutriente e il consumo di alimenti ricchi di questo minerale è limitato.
La conseguenza più diretta della carenza di iodio è l’ipotiroidismo, una condizione in cui la tiroide non produce ormoni tiroidei a sufficienza. Tra i sintomi dell’ipotiroidismo si annoverano stanchezza cronica, aumento di peso, sensibilità al freddo, depressione e difficoltà di concentrazione.
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Nei casi più gravi e prolungati, la carenza iodica può portare al gozzo, un ingrossamento visibile della tiroide, e, soprattutto durante la gravidanza e l’infanzia, può avere conseguenze devastanti sullo sviluppo neurologico del bambino, aumentando il rischio di ritardo mentale e cretinismo, una condizione severa e irreversibile.
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Problemi derivanti da un eccesso di iodio e ipertiroidismo
D’altra parte, anche un eccesso di iodio, seppur meno frequente, può rappresentare un problema.
Un’assunzione eccessiva di questo oligoelemento può paradossalmente scatenare disfunzioni tiroidee, tra cui ipertiroidismo, una condizione in cui la tiroide produce ormoni in eccesso.
I sintomi dell’ipertiroidismo possono includere perdita di peso inspiegabile, nervosismo, tremori, battito cardiaco accelerato e intolleranza al calore. Inoltre, l’eccesso di iodio può aumentare il rischio di tiroiditi e, in alcuni casi, di cancro papillare della tiroide.
I sintomi che possono manifestarsi in caso di intossicazione acuta da iodio includono nausea, vomito e diarrea, che sono tra le prime reazioni dell’organismo. Possono comparire anche polso debole, sensazione di bruciore alla bocca, alla gola e allo stomaco, febbre e dolori addominali.
È quindi fondamentale trovare un equilibrio nell’assunzione di iodio, evitando sia la carenza che l’eccesso. Seguire le raccomandazioni sull’apporto giornaliero, privilegiare le fonti alimentari di questo micronutriente e utilizzare il sale iodato con moderazione, senza eccedere nel consumo di sale in generale, rappresentano strategie chiave per contribuire al mantenimento dell’equilibrio tiroideo.
In caso di dubbi o sintomi sospetti, è sempre consigliabile consultare il proprio medico o specialista di fiducia per una valutazione accurata e per ricevere indicazioni personalizzate sulla gestione dell’apporto di questo micronutriente.
A cosa serve lo iodio? Domande frequenti
Che cos’è lo iodio e perché è essenziale?
Lo iodio è un microelemento, presente in piccole quantità nel nostro corpo, ma di vitale importanza. È un componente fondamentale degli ormoni tiroidei, che regolano funzioni essenziali come il metabolismo, lo sviluppo del sistema nervoso e la crescita. La sua essenzialità deriva dal fatto che il corpo non può produrlo autonomamente e deve quindi essere introdotto attraverso l’alimentazione. Una carenza, anche lieve, può compromettere la produzione di questi ormoni, con conseguenze serie soprattutto durante le fasi cruciali della vita come la gravidanza e l’infanzia, influenzando negativamente lo sviluppo cognitivo e fisico.
Quali sono i principali alimenti che contengono iodio?
Le fonti alimentari più ricche di iodio provengono dal mare: pesce, crostacei, molluschi e alghe sono eccellenti fornitori di questo minerale. Anche il latte e le uova contribuiscono all’apporto iodico, sebbene in misura minore. La concentrazione di questo micronutriente negli alimenti di origine vegetale, come frutta e verdura, dipende molto dalla presenza di questo micronutriente nel terreno di coltivazione, rendendoli fonti meno affidabili. Per facilitare un apporto adeguato, è consigliabile includere regolarmente nella dieta pesce e prodotti caseari, e utilizzare sale iodato al posto del sale comune, una strategia semplice ed efficace per prevenire la carenza iodica.
Quali sono i rischi di una carenza o di un eccesso di iodio?
Sia la carenza che l’eccesso di iodio possono avere effetti negativi sulla salute. La carenza iodica è la causa principale di ipotiroidismo, gozzo e può provocare gravi problemi di sviluppo neurologico nei bambini, inclusi ritardi mentali. Al contrario, un eccesso di questo micronutriente, seppur meno comune, può indurre ipertiroidismo, ipotiroidismo indotto da iodio e altre disfunzioni tiroidee, specialmente in soggetti predisposti. Mantenere un equilibrio nell’assunzione di questo micronutriente è quindi fondamentale, seguendo le raccomandazioni per l’apporto giornaliero e consultando un medico in caso di dubbi o condizioni particolari.