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Diete dei gruppi sanguigni

Scritto da: Luca Cappello

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Tempo di lettura 3 min

Le diete dei gruppi sanguigni, anche dette emodiete, si fondano sulla teoria che il gruppo sanguigno possa incidere pesantemente sul rapporto tra alimenti e metabolismo e che ci sia una correlazione tra alimentazione e sistema immunitario.

«Sono fermamente convinto che non esistano sulla faccia della terra due persone identiche; nessuno che abbia le stesse impronte digitali, labiali o vocali. Visto che tutti gli individui sono diversi l’uno dall’altro, non ritengo logico che essi debbano nutrirsi allo stesso modo.” James D’Adamo

ORIGINE DELLE DIETE DEI GRUPPI SANGUIGNI

Il primo ad intuire una possibile correlazione tra dieta e gruppo sanguigno fu il medico naturopata americano James D’Adamo nel 1957.

Egli si accorse che alcuni suoi pazienti rispondevano meglio ad una dieta prettamente vegetariana mente altri traevano maggior giovamento da un consumo pressoché quotidiano di carne.


Successive analisi evidenziarono che il primo gruppo di pazienti aveva una prevalenza di soggetti di gruppo sanguigno A, mentre il secondo era composto da persone di gruppo sanguigno 0.

ANTIGENI E ANTICORPI – DIETE DEI GRUPPI SANGUIGNI

Questo meccanismo si basa su delle sostanze chimiche conosciute come antigeni che hanno il compito di allertare il sistema immunitario, qualora vengano introdotti elementi estranei nocivi, come virus e batteri, ma anche in caso di una trasfusione di sangue tra gruppi sanguigni incompatibili.

Quando l’organismo viene aggredito da un agente patogeno (ad esempio virus e batteri), innesca un meccanismo di difesa che aggredisce e neutralizza tali antigeni grazie alla presenza di anticorpi.

Sulla superficie dei globuli rossi si possono distinguere due diversi antigeni: l’antigene A e l’antigene B.
Allo stesso modo nel plasma possono esistere anticorpi anti-A ed anticorpi anti-B.
Entrambi neutralizzano ed uccidono i globuli rossi portatori dell’antigene corrispondente.

Incoraggiato dai successi di questo metodo, suo figlio Peter D’Adamo intraprese un percorso di ricerca allo scopo di stabilire se ci fosse una correlazione tra malattie e gruppi sanguigni.

Il naturopata Peter D’Adamo scoprì che il nostro sistema immunitario identifica alcuni cibi come “nemici” pertanto attiva lo stesso meccanismo di difesa che mette in atto quando deve scovare intrusi nocivi come batteri e virus.

Ogni gruppo sanguigno si caratterizza per la presenza di specifici antigeni e dei corrispondenti anticorpi:

  • il gruppo A contiene antigeni A e anticorpi anti-B
  • il gruppo B contiene antigeni B e anticorpi anti-A
  • il gruppo AB contiene antigeni A, antigeni B e nessuno degli anticorpi plasmatici corrispondenti
  • il gruppo 0 è privo di antigeni ma contiene entrambi gli anticorpi anti-A e anti-B

Nel caso non si rispettino tali combinazioni gli anticorpi presenti nel plasma aggrediscono i globuli rossi del sangue trasfuso, neutralizzandoli  e formando piccoli grumi che occludono i vasi sanguigni causando danni molto seri all’organismo.

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DIETE DEI GRUPPI SANGUIGNI – CIBI AMICI E CIBI NEMICI

La proposta di D’Adamo è semplice. Sostiene che i gruppi sanguigni si sono evoluti in una determinata successione temporale in funzione dei cambiamenti dello stile di vita dei nostri lontani antenati; di conseguenza ogni gruppo sanguigno riflette la particolare dieta seguita dai soggetti in cui si è evoluto.

Nel 1996 il dott Peter J. D’Adamo illustra in dettaglio le diete dei gruppi sanguigni nel libro intitolato “Eat Right For Your Type” divenuto un caso editoriale e pubblicato in oltre 60 paesi.

Anche il cibo contiene antigeni che possono essere riconosciuti dal sistema immunitario come “amici” o “nemici”, esattamente come avviene con batteri, virus e trasfusioni di sangue.

Se gli antigeni del cibo vengono riconosciuti come nemici, scatta una risposta immunitaria che stimola la produzione di anticorpi con il compito di combattere gli sgraditi ospiti. Questa reazione dell’organismo ripetuta troppo spesso con l’assunzione di cibi “nemici” porterà  ad intolleranze e alla formazione di patologie più o meno gravi.

Il dottor Peter D’Adamo riuscì a stilare un elenco molto completo di alimenti compatibili ed incompatibili per ogni gruppo sanguigno, distinguendo tra cibi benefici, neutri e nocivi:


  • alimenti benefici, quelli che agiscono come un vero e proprio farmaco e potenziano il sistema immunitario;
  • alimenti neutri, quelli tollerati e che possono essere introdotti nella dieta senza grossi problemi;
  • alimenti nocivi, quelli non compatibili con il sistema immunitario ed il cui consumo può provocare la formazione di patologie.

Questa è la ragione per cui in queste diete dei gruppi sanguigni è così importante conoscere il proprio gruppo sanguigno; in questo modo è possibile escludere dalla propria alimentazione i cibi nocivi, limitare quelli classificati come neutri e dare invece preferenza a quelli benefici.

E’ opportuno infine prendere nota del fatto che la medicina ufficiale non riconosce la validità scientifica di queste diete. Prendiamo ad esempio quanto riportato dal sito ufficiale dell’AIRC “Conoscere il proprio gruppo sanguigno è importante dal punto di vista medico, ma non è mai stato dimostrato un legame tra uno specifico gruppo ed effetti dei cibi sulla salute. Né studi specifici, né revisioni sistematiche della letteratura hanno finora dimostrato benefici delle diete dei gruppi sanguigni sulla salute.”

NOTA Tutte le informazioni pubblicate su questo sito, anche con riferimento alle diete dei gruppi sanguigni, hanno carattere puramente informativo e non devono essere considerate né come consulenze né come consigli medici. 

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