7 alimenti ricchi di ferro assimilabile che dovresti mangiare ogni giorno

Alimenti ricchi di ferro assimilabile​ | Agocap
Tabella dei Contenuti

In questo articolo parliamo di:

  • Il ferro è un minerale fondamentale per il trasporto dell’ossigeno nel corpo e supporta funzioni metaboliche essenziali. Una carenza può portare a stanchezza e difficoltà di concentrazione, rendendo fondamentale un apporto adeguato attraverso l’alimentazione, specialmente per donne, atleti e chi ha problemi di assorbimento.
  • Esistono due tipi di ferro negli alimenti: eme, di origine animale e facilmente assimilabile, e non-eme, di origine vegetale, il cui assorbimento può essere potenziato combinandolo con vitamina C. Diversificare le fonti è la chiave per un apporto ottimale.
  • Integrare regolarmente alimenti come fegato, lenticchie, vongole e cioccolato fondente nella dieta può significativamente aumentare l’assunzione di ferro. Conoscere i fattori che influenzano l’assorbimento, come la vitamina C e il calcio, è essenziale per massimizzare i benefici.

Scopri come questi cibi migliorano l’assorbimento del ferro e come incrementano naturalmente i tuoi livelli di energia

Ti sei mai sentito senza energie, con la mente annebbiata e una stanchezza persistente che non sembra andare via? Potrebbe essere una carenza di ferro. Questo minerale, spesso sottovalutato, è in realtà un vero e proprio motore per il nostro organismo.

Ma perché il ferro è così importante per la nostra salute?

Il ferro svolge diversi ruoli cruciali nel nostro corpo, partecipando a processi vitali che ci permettono di vivere al meglio ogni giorno. Innanzitutto, è l’elemento chiave per la produzione di emoglobina, quella proteina presente nei globuli rossi che ha il compito fondamentale di trasportare l’ossigeno dai polmoni a ogni singolo tessuto del nostro corpo.

Non solo, il ferro è anche un componente della mioglobina, una proteina presente nei muscoli che funge da riserva di ossigeno, particolarmente importante durante l’attività fisica intensa.

Ma le sue funzioni non finiscono qui: il ferro è un attore protagonista nella sintesi di numerosi enzimi coinvolti nella produzione di energia, nella replicazione del DNA e nel corretto funzionamento del sistema immunitario, la nostra prima linea di difesa contro le malattie.

Considerando che il nostro corpo contiene circa 3-4 grammi di ferro, la maggior parte del quale è concentrato nell’emoglobina, e che ne assorbiamo solo una piccola percentuale ogni giorno, è facile capire come la carenza di ferro sia uno dei deficit nutrizionali più comuni al mondo. Il fabbisogno giornaliero di ferro, infatti, si aggira sui 7-10 mg circa per i bambini, sugli 8 mg per gli uomini e circa 15-18 mg per le donne tra i 15 e i 50 anni.

Chi sono i più a rischio?

Principalmente le donne in età fertile, a causa delle perdite di sangue durante il ciclo mestruale, e le donne in gravidanza, il cui fabbisogno aumenta notevolmente, fino a circa 27 mg di ferro al giorno.

Anche gli atleti, specialmente quelli che praticano sport di endurance, possono essere più suscettibili a carenze a causa della distruzione dei globuli rossi durante l’attività fisica intensa.

Infine, le persone con problemi di assorbimento intestinale, come chi soffre di celiachia o morbo di Crohn, potrebbero avere difficoltà ad assimilare il ferro dagli alimenti.

Ma quali sono le diverse forme di ferro che troviamo nella nostra alimentazione?

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Ferro eme contro ferro non-eme: conosci le differenze per ottimizzare l’assorbimento

Quando parliamo di ferro negli alimenti, è importante sapere che non è tutto uguale. Esistono due tipi principali di ferro: il ferro eme e il ferro non-eme, che si distinguono per la loro origine e per il modo in cui vengono assorbiti dal nostro organismo.

Il ferro eme si trova negli alimenti di origine animale, ed è legato a proteine come l’emoglobina e la mioglobina. La buona notizia è che il nostro intestino è particolarmente efficiente nell’assorbire questa forma di ferro, con una percentuale che varia dal 10% al 35%.

Le fonti principali di ferro eme sono alimenti come il fegato (sia di oca, che di vitello o pollo), le frattaglie in generale, la carne rossa, il pesce, i molluschi, i crostacei e il tuorlo d’uovo.

Dall’altra parte, troviamo il ferro non-eme, presente negli alimenti di origine vegetale in forma inorganica. L’assorbimento di questa tipologia di ferro è un po’ più complicato e dipende dalla presenza di altri nutrienti nella dieta che possono favorirlo o inibirlo. Infatti, la percentuale di assorbimento del ferro non-eme è generalmente più bassa, variando dal 2% al 10%.

Tra le fonti principali di ferro non-eme troviamo i legumi, come lenticchie e ceci, i cereali integrali, la frutta secca come mandorle e nocciole, le verdure a foglia verde come spinaci e cavolo riccio, e persino il cacao amaro.

La differenza fondamentale sta quindi nella biodisponibilità: il ferro eme è più facilmente utilizzabile dal nostro corpo, rendendo gli alimenti di origine animale delle ottime fonti di questo prezioso minerale.

Tuttavia, non temere se segui una dieta vegetariana o vegana! Con una pianificazione attenta e le giuste combinazioni alimentari, anche il ferro non-eme può essere assorbito in modo efficace.

Ma quali sono, nello specifico, gli alimenti che dovremmo includere nella nostra dieta per fare il pieno di ferro?

Lenticchie rosse, ottima fonte di ferro per vegetariani e vegani | Agocap

I magnifici 7: cibi deliziosi e alleati contro la carenza di ferro

Pronto a scoprire i sette alimenti ricchi di ferro che dovresti considerare di integrare nella tua alimentazione quotidiana? Ecco una selezione di cibi gustosi e nutrienti, suddivisi tra fonti animali e vegetali, per soddisfare le diverse esigenze e preferenze. Iniziamo dalle fonti animali, ricche di ferro eme, la forma più facilmente assimilabile.

Il fegato, che sia d’oca, di vitello o di pollo, è un vero e proprio concentrato di ferro, con un contenuto che può variare dai 30 ai 40 mg per 100 grammi nel caso del fegato d’oca. Oltre all’elevata quantità di ferro eme, il fegato è anche una miniera di vitamine del gruppo B e vitamina A. Un’idea per consumarlo? Provalo alla griglia oppure utilizzalo come ingrediente per preparare paté e mousse saporite.

Un’altra ottima fonte animale è la bresaola, che con i suoi 7,1 mg di ferro per 100 grammi, offre anche un buon apporto di proteine magre. È un’aggiunta versatile a insalate, panini o semplicemente gustata con un filo d’olio. Un consiglio? Abbinala a rucola e succo di limone per favorire l’assorbimento del ferro.

Non dimentichiamoci poi delle vongole e degli altri molluschi, una scelta leggera ma ricca di minerali, con ben 13,98 mg di ferro per 100 grammi nelle vongole. Sono perfette anche per chi segue una dieta ipocalorica. Prova a preparare una zuppa di pesce o a servirle con un condimento fresco a base di agrumi.

Anche la coscia di pollo, le seppie, la carne di cavallo e l’uovo di gallina, in particolar modo il tuorlo, sono alimenti di origine animale ricchi di ferro.

Passando alle fonti vegetali, ricche di ferro non-eme, troviamo le lenticchie, un vero e proprio pilastro della cucina vegetariana e non solo. Con i loro 7,54 mg di ferro per 100 grammi, sono anche una preziosa fonte di fibre e proteine. Un consiglio interessante? Abbinale a pomodori o succo di limone per migliorare l’assorbimento del ferro.

E sei un amante dei dolci, ecco una buona notizia: il cacao amaro o il cioccolato fondente (con una percentuale di cacao ≥70%) sono sorprendentemente ricchi di ferro, con un contenuto che varia dai 13 ai 17 mg per 100 grammi. Oltre al ferro, offrono anche antiossidanti benefici per la salute cardiovascolare.

Anche le spinaci e le altre verdure a foglia verde contribuiscono all’apporto di ferro, con circa 2-3 mg per 100 grammi. Sono anche un’ottima fonte di fibre e vitamina C, soprattutto se consumate fresche. Utilizza gli spinaci in insalate, zuppe o frullati per un vero e proprio boom di nutrienti.

Infine, le mandorle e l’altra frutta secca rappresentano uno snack pratico e salutare, con 4-5 mg di ferro per 100 grammi. Sono anche ricche di grassi sani. Opta per mandorle non salate per uno spuntino ancora più sano.

Ma come possiamo assicurarci che il nostro corpo assorba al meglio tutto questo ferro?

Cioccolato fondente, utile fonte di ferro | Agocap

Trucchi per assorbire meglio il ferro

Abbiamo visto quali alimenti sono ricchi di ferro, ma c’è un’altra parte fondamentale della storia: come fare in modo che il nostro corpo lo assorba al meglio. Fortunatamente, ci sono alcuni “trucchi” che possiamo mettere in pratica per ottimizzare l’assorbimento del ferro, soprattutto quello non-eme proveniente da fonti vegetali.

Tra i “promotori” dell’assorbimento del ferro, spicca la vitamina C. Questa vitamina ha un vero e proprio superpotere: può aumentare fino a 4 volte l’assorbimento del ferro non-eme! Ecco perché è una buona idea abbinare alimenti ricchi di ferro non-eme a fonti di vitamina C come agrumi (arance, limoni, mandarini), kiwi, fragole, broccoli e pomodori.

Anche l’acido citrico, presente in limoni, arance e lime, contribuisce a migliorare la solubilità del ferro, facilitandone l’assorbimento.

Un altro aspetto da non sottovalutare è la cottura adeguata degli alimenti. Ad esempio, lasciare in ammollo cereali e legumi prima della cottura aiuta a ridurre gli antinutrienti come i fitati, che possono ostacolare l’assorbimento del ferro. Così come ci sono “alleati”, ci sono anche dei “nemici” dell’assorbimento del ferro, i cosiddetti “inibitori”.

Il calcio, presente in latte e formaggi, può interferire con l’assorbimento del ferro. Non significa che devi rinunciare ai latticini, ma cerca di consumarli lontano dai pasti principali ricchi di ferro.

Anche i tannini, presenti nel tè e nel caffè, possono ridurre l’assorbimento del ferro. Se sei un bevitore abituale di tè o caffè, prova a ridurre il tempo di infusione o ad aggiungere un po’ di succo di limone alla tua bevanda.

Infine, i fitati, presenti nei cereali integrali e nei legumi, come abbiamo visto, possono essere ridotti con l’ammollo e la cottura. Ricorda, ogni individuo è diverso e il fabbisogno di ferro può variare. Ascolta il tuo corpo e, in caso di dubbi, consulta un professionista della salute per una consulenza personalizzata.

Tutti i cibi che contengono buone quantità di calcio (latte e latticini) e di tannini (caffè, tè) se assunti assieme ai cibi ricchi di ferro non-eme, ne riducono l’assorbimento poiché formano con esso dei complessi insolubili che inibiscono l’assimilazione del ferro stesso. Inoltre, la presenza di fitati (sostanze che inibiscono l’assorbimento di nutrienti) in alimenti di origine vegetale contenenti ferro, come legumi e cereali integrali, può ostacolarne ulteriormente l’assorbimento.

Conoscere le basi dell’assorbimento del ferro ci permette di fare scelte alimentari più consapevoli e di massimizzare i benefici di ciò che mangiamo.

Leggi anche: Sistema immunitario basso come rafforzarlo: consigli utili

Quando l’integrazione di ferro può essere utile

Qualora un’alimentazione mirata non fosse sufficiente a garantire un adeguato apporto di ferro, esistono ulteriori strategie per integrare il ferro mancante. Un’opzione valida è rappresentata dagli alimenti fortificati, prodotti alimentari nei quali viene aggiunto ferro durante il processo di lavorazione. Un esempio comune sono alcuni tipi di cereali per la colazione, dove una singola porzione può contribuire in modo significativo al raggiungimento della dose giornaliera raccomandata di questo minerale.

L’assunzione di integratori alimentari dedicati invece non è una pratica da intraprendere autonomamente. Essa può essere considerata in specifiche situazioni in cui il fabbisogno supera l’apporto ottenibile attraverso la dieta.

Un contesto comune è la gravidanza, dove la richiesta di ferro aumenta significativamente per sostenere la crescita del feto. Anche durante il periodo dell’allattamento, le necessità di ferro della madre rimangono elevate.

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Per le donne che presentano mestruazioni abbondanti, le perdite ematiche mensili possono comportare una riduzione dei livelli di ferro, rendendo l’integrazione una possibile strategia da valutare con il proprio medico.

Analogamente, gli atleti, in particolare quelli impegnati in discipline di endurance, potrebbero beneficiare di un supplemento di ferro per favorire un’adeguata ossigenazione muscolare durante l’esercizio fisico intenso.

Le persone che seguono un regime alimentare vegano o vegetariano stretto, pur potendo attingere a fonti vegetali di ferro, potrebbero necessitare di un’integrazione per assicurare un apporto sufficiente, data la minore biodisponibilità del ferro non-eme.

Inoltre, individui affetti da patologie infiammatorie croniche intestinali, quali la malattia di Crohn o la celiachia, potrebbero manifestare difficoltà nell’assorbimento del ferro, rendendo l’integrazione una considerazione clinica. Infine, in presenza di sanguinamenti cronici, indipendentemente dalla causa, l’integrazione di ferro può essere valutata dal medico per compensare le perdite.


Alimenti ricchi di ferro assimilabile: domande frequenti

Perché il ferro è importante per la nostra salute?

Il ferro è fondamentale per il trasporto dell’ossigeno nel corpo, grazie alla sua presenza nell’emoglobina e nella mioglobina. Supporta anche la produzione di energia, la sintesi del DNA e il sistema immunitario. La carenza di ferro può causare stanchezza, difficoltà di concentrazione e un indebolimento delle difese immunitarie.

Quali sono le principali fonti alimentari di ferro?

Il ferro si trova in due forme principali: il ferro eme, presente in alimenti di origine animale come fegato, carne rossa e molluschi, e il ferro non-eme, presente in legumi, cereali integrali e verdure a foglia verde. La combinazione di alimenti ricchi di ferro con vitamina C può migliorare l’assorbimento, specialmente del ferro non-eme.

Come migliorare l’assorbimento del ferro?

Per ottimizzare l’assorbimento del ferro non-eme, è utile abbinarlo a fonti di vitamina C, come agrumi, kiwi o pomodori. È importante ridurre l’assunzione di calcio, tè e caffè durante i pasti principali, poiché possono inibire l’assorbimento del ferro. Anche la cottura di cereali e legumi riduce i fitati, che ostacolano l’assorbimento.

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