In questo articolo parleremo di…
- La sua funzione principale è garantire la produzione di globuli rossi sani e supportare il sistema nervoso. Un deficit può causare anemia, problemi neurologici come formicolio e difficoltà cognitive, influendo negativamente sulla qualità della vita.
- Stanchezza cronica, debolezza muscolare e parestesie (formicolio) sono i segnali più comuni, a cui si possono aggiungere problemi cognitivi, irritabilità e pallore. Nei bambini, la carenza può compromettere lo sviluppo fisico e cognitivo, rendendo necessarie diagnosi tempestive e interventi adeguati.
- Vegani, vegetariani, anziani e persone con disturbi intestinali o che usano farmaci specifici sono a maggior rischio. Una dieta equilibrata con alimenti ricchi di B12 o fortificati, insieme a integratori, è fondamentale per prevenire e affrontare un’eventuale insufficienza.
La mancanza di questa vitamina essenziale può causare anemia, disturbi neurologici e difficoltà di concentrazione, influenzando il benessere generale.
La vitamina B12, conosciuta anche come cianocobalamina, è una sostanza fondamentale per il corretto funzionamento del nostro organismo.
Basti pensare che partecipa alla produzione dei globuli rossi, alla sintesi del DNA e al mantenimento del sistema nervoso, garantendo l’equilibrio di funzioni vitali.
Si tratta di una vitamina idrosolubile, che si trova principalmente negli alimenti di origine animale come carne, uova, latte e derivati.
Tuttavia, non tutti riescono ad assumerne quantità sufficienti, portando a conseguenze che possono variare da lievi disturbi a condizioni di salute più gravi.
Vediamo meglio quali sono le sue proprietà e come riconoscere i sintomi di una carenza di vitamina B12.
Le funzioni principali della vitamina B12
La vitamina B12 ricopre un ruolo molto importante nella salute del sangue, in particolare nella produzione di globuli rossi sani. Senza di essa, il nostro corpo rischia di sviluppare l’anemia megaloblastica, una condizione in cui i globuli rossi diventano anormalmente grandi e incapaci di trasportare ossigeno in modo efficace.
Oltre al suo contributo nel metabolismo degli acidi grassi e degli amminoacidi, è decisiva per il sistema nervoso: un’insufficienza può influenzare negativamente la trasmissione degli impulsi nervosi, causando sintomi che vanno dal formicolio agli arti fino a seri problemi neurologici.
Ma quali sono i sintomi di una carenza di questo nutriente?
Come faccio a riconoscerli?
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Come riconoscere i segnali di una carenza di vitamina B12
I sintomi della carenza di questo nutriente possono manifestarsi gradualmente, rendendo difficile identificarli in una fase precoce.
Uno dei segnali più comuni è una stanchezza cronica, dovuta alla ridotta capacità del corpo di produrre globuli rossi sani, essenziali per trasportare ossigeno ai tessuti. A questa si accompagna una debolezza muscolare persistente, spesso associata a una sensazione generale di spossatezza.
Con il progredire della carenza, possono comparire sintomi neurologici. Tra questi, il formicolio alle mani e ai piedi è un aspetto decisamente rilevante, in quanto è causato dal danno ai nervi periferici. Questo sintomo, chiamato parestesia, è spesso accompagnato da una diminuzione della sensibilità e da una sensazione di “spilli e aghi“.
Un altro aspetto critico riguarda la funzione cognitiva. Molti pazienti riportano una sorta di “nebbia mentale“, caratterizzata da difficoltà di concentrazione, perdita di memoria e rallentamento dei processi mentali. Nei casi più gravi, il deficit di vitamina B12 può contribuire all’insorgenza di disturbi neurologici più seri, come alterazioni dell’equilibrio, irritabilità e depressione.
Anche il sistema digestivo può risentire della carenza: sintomi come una lingua arrossata e liscia (glossite), perdita di appetito e disturbi gastrointestinali sono relativamente comuni. Inoltre, il pallore della pelle, spesso associato a una lieve itterizia, può essere un ulteriore segnale di allarme.
Nei bambini e negli adolescenti, un’insufficienza significativa può influire sullo sviluppo fisico e cognitivo, manifestandosi con ritardi nella crescita e problemi di apprendimento. Questo rende ancora più importante un intervento tempestivo e mirato, soprattutto nelle fasce più vulnerabili della popolazione.
Esistono categorie di persone più a rischio?
Decisamente sì, scopriamo chi sono nel prossimo paragrafo e perché!

Chi è più a rischio di carenza e perché
Normalmente si ha una buona disponibilità di vitamina B12, anche perché la si trova in un ampio spettro di prodotti di origine animale. Eppure, e talvolta proprio per questo, alcune categorie di persone sono particolarmente esposte al rischio di carenza.
Un primo gruppo particolarmente a rischio è costituito da coloro che seguono una dieta vegana o vegetariana rigorosa. Gli alimenti di origine vegetale, infatti, non contengono naturalmente cobalamina, e ciò rende indispensabile per queste persone pianificare attentamente l’alimentazione o ricorrere a integratori specifici per evitare carenze. Si tratta di un aspetto importante da considerare per chi sceglie questo stile alimentare, soprattutto a lungo termine.
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Un altro segmento della popolazione che può soffrire di una ridotta disponibilità di vitamina B12 è rappresentato dagli anziani. Con l’avanzare dell’età, il nostro organismo può andare incontro a una diminuzione della capacità di assorbire questa vitamina a livello intestinale.
Inoltre, alcune condizioni mediche come la celiachia, la malattia di Crohn o la fibrosi cistica, possono compromettere l’assorbimento di questa vitamina. Anche l’abuso di alcol rappresenta un fattore di rischio, poiché danneggia la mucosa intestinale e ne riduce l’efficienza.
Non va dimenticato poi l’impatto negativo di alcuni farmaci sull’assorbimento della cobalamina. L’uso prolungato di alcuni medicinali, come gli antiacidi utilizzati per trattare problemi di acidità gastrica o gli anticonvulsivanti prescritti per l’epilessia, può interferire con la normale assimilazione della vitamina. Questi effetti collaterali spesso non vengono immediatamente riconosciuti, ma possono avere un impatto significativo sulla salute, soprattutto nei soggetti già predisposti.
Come possiamo prevenire la carenza di vitamina B12?
In realtà è abbastanza facile, scopriamo come nel prossimo paragrafo!

I migliori alimenti e strategie per prevenire la carenza
Per mantenere livelli adeguati di vitamina B12, è fondamentale includere nella dieta alimenti ricchi di questa vitamina: carne di manzo, fegato, pesce come salmone e tonno, uova e latte sono alcune delle fonti principali.
Per chi segue una dieta vegana, è consigliabile fare affidamento su alimenti fortificati, come cereali o latte vegetale arricchito, oppure assumere integratori di vitamina B12 per garantire un apporto adeguato.
Se qualcuno si stesse chiedendo cosa siano gli alimenti fortificati, chiariamo che si tratta di prodotti alimentari a cui vengono aggiunti nutrienti che non sono naturalmente presenti in quantità significative. Nel caso della cobalamina, essi includono spesso latte vegetale, cereali, lievito nutrizionale e altri prodotti destinati a compensare le carenze nutrizionali di questa sostanza, particolarmente diffusa tra chi segue diete vegane o vegetariane.
Questo processo di arricchimento consente di integrare la dieta con vitamine e minerali essenziali per la salute.
Un altro aspetto da considerare è il modo in cui i cibi vengono preparati: cotture eccessive o processi di raffinazione possono ridurre significativamente il contenuto di questa vitamina idrosulubile.
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Quando rivolgersi al medico?
Se si sospetta una carenza di vitamina B12, è importante consultare un medico per una diagnosi accurata. Attraverso un semplice prelievo di sangue è possibile valutare i livelli della vitamina e la grandezza dei globuli rossi, che in caso di anemia perniciosa risultano più grandi del normale.
Una diagnosi tempestiva permette di intervenire con trattamenti adeguati, che possono includere cambiamenti nella dieta o l’assunzione di integratori.
Ignorare una carenza può portare a complicazioni serie, specialmente sul sistema nervoso, perciò non bisogna sottovalutare i sintomi.
Prendersi cura del proprio corpo passa anche attraverso l’attenzione a questi aspetti: una dieta equilibrata e controlli regolari possono fare la differenza nel mantenere il benessere generale.
Carenza da vitamina B12 e sintomi: domande frequenti
Quali sono i sintomi principali della carenza di vitamina B12?
I sintomi principali dell’insufficienza di vitamina B12 includono stanchezza cronica, debolezza muscolare e formicolio agli arti. Inoltre, si possono riscontrare difficoltà cognitive come confusione mentale e perdita di memoria. Nei casi più gravi, possono manifestarsi problemi neurologici più seri, o sviluppare persino la cosiddetta anemia megaloblastica.
Chi è più a rischio di carenza di vitamina B12?
Le persone più a rischio di deficit di vitamina B12 sono coloro che seguono una dieta vegana o vegetariana rigorosa senza aver pianificato attentamente l’alimentazione, gli anziani e chi soffre di patologie gastrointestinali come celiachia o malattia di Crohn. Anche l’uso prolungato di farmaci come antiacidi può aumentare il rischio.
Come si può prevenire la carenza di vitamina B12?
Per prevenire la mancanza di vitamina B12 è importante includere nella dieta alimenti come carne, pesce, uova e latte. Chi segue una dieta vegana, per mantenerne livelli adeguati, può ricorrere a integratori naturali di vitamina B12 o a prodotti alimentari fortificati con questo nutriente.