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- La niacina, o vitamina B3, è un nutriente essenziale con un ruolo cruciale nel metabolismo energetico, trasformando il cibo in carburante per il corpo. Essendo idrosolubile, non viene immagazzinata, rendendo fondamentale l’apporto costante attraverso l’alimentazione per sostenere le funzioni vitali.
- Questa vitamina supporta attivamente la salute del sistema nervoso, dell’apparato digerente e della pelle. La sua presenza è fondamentale per il corretto funzionamento cellulare e per prevenire carenze che possono portare a problematiche come la pellagra, evidenziando la sua importanza per il benessere generale.
- Oltre al suo ruolo metabolico, la niacina ha dimostrato benefici nel migliorare i livelli di colesterolo, aumentando l’HDL (colesterolo buono) e contribuendo potenzialmente a ridurre l’LDL (colesterolo cattivo). Questo la rende un nutriente prezioso per la salute cardiovascolare, soprattutto quando le statine non sono un’opzione.
Fondamentale per trasformare il cibo in energia, la niacina sostiene la pelle, il sistema nervoso e contribuisce a equilibrare il colesterolo
La vitamina B3, denominata anche niacina o vitamina PP, appartiene al gruppo delle vitamine B, micronutrienti essenziali coinvolti nei processi di trasformazione degli alimenti in energia metabolica. Questa vitamina si distingue per la sua natura idrosolubile, ovvero la sua capacità di dissolversi in acqua.
Tale caratteristica implica che l’organismo non ne accumula riserve significative, rendendo necessario un apporto regolare attraverso l’alimentazione. La composizione e la funzione specifica della vitamina B3 rivestono notevole importanza per la fisiologia umana.
Ti sei mai chiesto, ad esempio, come il nostro corpo riesca a trasformare il cibo che mangiamo in energia vitale? Tra i tanti protagonisti di questo affascinante processo, troviamo proprio la vitamina B3, che svolge un ruolo silenzioso ma fondamentale, partecipando attivamente al metabolismo dei nutrienti.
Il termine “vitamina B3” comprende due composti chimici strettamente correlati: la niacina, nota anche come acido nicotinico, e la nicotinamide. Entrambe le forme esercitano ruoli biologici fondamentali, agendo come coenzimi in numerose reazioni metaboliche.
Ma perché è così importante per il nostro benessere?
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Vitamina B3: identikit di un nutriente essenziale
Oltre al suo ruolo primario nel metabolismo energetico, la niacina si configura come un agente benefico per diverse funzioni corporee. Essa concorre al mantenimento della funzionalità del sistema nervoso, assicurando una trasmissione efficiente degli impulsi nervosi.
Supporta la salute dell’apparato digerente, agevolando i processi di digestione e assorbimento dei nutrienti. Inoltre, esercita un’azione protettiva sulla cute, contribuendo al mantenimento della sua integrità e luminosità . Tuttavia, i suoi effetti positivi si estendono oltre questi ambiti.
La niacina è riconosciuta per i suoi effetti favorevoli sulla salute cardiovascolare. Essa è in grado di modulare i livelli di colesterolo plasmatico, contribuendo all’aumento del colesterolo HDL, considerato “benefico”, che facilita la rimozione del colesterolo LDL, definito “dannoso”, dalle arterie.
Tale azione può rivelarsi particolarmente utile in situazioni cliniche in cui la somministrazione di statine non è indicata.
L’ampio spettro d’azione di questa singola vitamina evidenzia la sua importanza per il benessere complessivo.
Ma in quali alimenti si trova più comunemente la niacina?

Dove si nasconde la niacina: le fonti alimentari
Fortunatamente, la natura ci offre una vasta gamma di alimenti ricchi di vitamina B3, rendendo relativamente semplice garantirne un apporto adeguato attraverso la dieta.
Se guardiamo al regno animale, troviamo ottime fonti di niacina nelle carni rosse e bianche, nel pesce (soprattutto tonno e salmone) e nelle frattaglie.
Anche il mondo vegetale contribuisce significativamente all’apporto di questa vitamina, con legumi, arachidi, lievito essiccato e cereali integrali o arricchiti che ne sono buone fonti.
È interessante notare come il nostro corpo sia in grado di sintetizzare la niacina a partire dal triptofano, un aminoacido presente in alimenti come i latticini. Quindi, anche un consumo adeguato di alimenti ricchi di triptofano può contribuire a soddisfare il fabbisogno di vitamina B3.
Ma quando l’alimentazione potrebbe non essere sufficiente?
E in quali situazioni l’integrazione può diventare una valida opzione?

Quando l’integrazione può fare la differenza
Sebbene una dieta equilibrata sia generalmente sufficiente a soddisfare il fabbisogno giornaliero di niacina, esistono situazioni in cui l’integrazione può rivelarsi utile. La Società Italiana di Nutrizione (SINU) fornisce raccomandazioni specifiche sull’assunzione giornaliera di niacina, che variano in base all’età e alle condizioni fisiologiche.
Ad esempio, il fabbisogno è maggiore durante la gravidanza e l’allattamento. Un aspetto interessante è il potenziale della niacina nell’ambito della gestione del colesterolo.
In alcuni casi, quando le statine non sono indicate, l’integrazione di vitamina B3 può contribuire ad aumentare i livelli di colesterolo HDL (il cosiddetto colesterolo “buono”), favorendo la rimozione del colesterolo LDL (“cattivo”) dal sangue.
L’integrazione può essere considerata anche in situazioni di carenza accertata, che possono derivare da diverse cause, come l’interazione con alcuni farmaci o problemi di malassorbimento intestinale.
Un approccio integrato per il supporto del benessere dell’organismo può prevedere l’utilizzo di integratori alimentari specificamente formulati. Il Vitamina B Complex, ad esempio, rappresenta una soluzione completa per l’apporto di tutte le principali vitamine del gruppo B. Tali formulazioni, quando sviluppate con attenzione, possono essere adatte anche a chi segue un’alimentazione vegana e presenta intolleranze al glutine e al lattosio.
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L’obiettivo di un integratore di questo tipo è quello di favorire il benessere generale, agendo in particolare sul corretto funzionamento del sistema nervoso e contribuendo alla riduzione della stanchezza fisica e mentale.
Tuttavia, è fondamentale sottolineare che l’uso di integratori di vitamina B3, soprattutto in gravidanza, dovrebbe avvenire solo sotto controllo medico.
Ma quali sono le conseguenze di una carenza o di un eccesso di niacina?
Leggi anche: Carenza da vitamina B12: questi i sintomi che ti dicono se non ne stai assumendo abbastanza
Carenza ed eccesso: cosa succede al nostro corpo
La carenza di vitamina B3, o di triptofano (il suo precursore), può portare a una malattia chiamata pellagra, fortunatamente rara nei paesi industrializzati ma ancora presente in alcune aree del mondo.
La pellagra si manifesta con sintomi che colpiscono la pelle, l’apparato digerente e il sistema nervoso. A livello cutaneo, si può osservare una caratteristica eruzione di colore rosso scuro. A livello digestivo, possono insorgere problemi come bruciore, nausea, vomito e diarrea. A livello neurologico, la carenza può causare affaticamento, insonnia, confusione e perdita di memoria.
Al contrario, un eccessivo apporto di niacina, solitamente dovuto all’integrazione ad alte dosi, può causare effetti collaterali come prurito, nausea, mal di testa, diarrea e vampate di calore.
È quindi evidente come sia importante mantenere un equilibrio nell’assunzione di questa vitamina, privilegiando sempre l’apporto attraverso una dieta varia ed equilibrata e ricorrendo all’integrazione solo quando strettamente necessario e sotto controllo medico.
A cosa serve la Niacina: domande frequenti
Quali sono i benefici della niacina per il nostro corpo?
La niacina, o vitamina B3, è fondamentale per il metabolismo energetico, trasformando il cibo in energia. Supporta la salute del sistema nervoso, della pelle e dell’apparato digerente. Inoltre, contribuisce a migliorare i livelli di colesterolo, aumentando l’HDL e riducendo l’LDL, favorendo così la salute cardiovascolare.
Quali alimenti sono ricchi di niacina?
La niacina si trova in alimenti come carni rosse, pesce (ad esempio tonno e salmone), legumi, arachidi e cereali integrali. Inoltre, il nostro corpo può sintetizzarla a partire dal triptofano, presente in cibi come latticini e uova. Una dieta equilibrata può facilmente soddisfare il fabbisogno giornaliero.
Un regime alimentare vegano è in grado di fornire un apporto sufficiente di niacina?
Sì, un regime alimentare vegano ben pianificato può garantire un apporto adeguato di niacina. Numerosi alimenti di origine vegetale costituiscono fonti valide di questa vitamina, tra cui legumi (come lenticchie e fagioli), cereali integrali, frutta secca (come arachidi e mandorle), semi e verdure a foglia verde. Inoltre, l’organismo umano è in grado di sintetizzare niacina a partire dall’amminoacido triptofano, presente anch’esso in fonti vegetali quali semi di zucca, semi di girasole, soia e quinoa. È essenziale assicurare un consumo diversificato di tali alimenti per soddisfare il fabbisogno giornaliero. Tuttavia, in caso di dubbi o esigenze specifiche, si consiglia di consultare un nutrizionista per una valutazione personalizzata del regime alimentare vegano e, se necessario, per ricevere indicazioni sull’integrazione.