Lattoferrina Controindicazioni: spieghiamo se ce ne sono e quali sono
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A seguito dell’enorme crescita della vendita di questo prodotto, ci si interroga su quali sono per la Lattoferrina le Controindicazioni?
Innanzitutto vediamo brevemente di cosa stiamo parlando.
La lattoferrina è, tecnicamente, una glicoproteina, ovvero una molecola che comprende le catene del carboidrato e della proteina.
La sua funzione è legata principalmente alla regolazione dell’omeostasi del ferro, ovvero legare il ferro e trasportarlo nel plasma. Per questo motivo si dice anche che è ferro-trasportatrice.
Nell’ultimo periodo è stata rivalutata per le sue importanti proprietà. La capacità della lattoferrina di legare il ferro la rende infatti, una potente molecola antimicrobica e antiossidante.
Abbondantissima nel colostro umano o primo latte, la lattoferrina circola nell’organismo prevalentemente nel plasma sanguigno.
Come detto, la proprietà principale della lattoferrina è legata al ferro.
Il ferro è uno dei principali nutrienti che i batteri utilizzano per riprodursi e per crescere.
La lattoferrina, legando il ferro e sottraendolo quindi ai batteri, nei impedisce la moltiplicazione.
Questo perchè, come per il ferro, si lega alla superficie dei microrganismi, inibendo la loro adesione e il loro ingresso nelle cellule dell’ospite.
La Lattoferrina è in grado di stimolare in questi una risposta immunitaria innata. La sua principale funzione è di colonizzare le mucose nel bambino così da renderlo più protetto. È quindi consigliata l’assunzione di lattoferrina senza controindicazioni, anche ai bambini.
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La capacità della lattoferrina di legare lo ione ferrico (Fe3+) è due volte superiore alla transferrina.
Questa capacità, potrebbe risultare preziosa nel bilancio ossido-riduttivo, impedendo che il ferro reagisca nella tanto temuta reazione di Fenton, formando specie ossidative altamente reattive.
A eccezione di reazioni avverse legate a ipersensibilità verso il principio attivo, decisamente rare, l’uso di lattoferrina non ha controindicazioni.
Integratori di lattoferrina possono essere assunti anche per lunghi periodi senza controindicazioni particolari e anche in condizioni patologiche.
Essendo la lattoferrina un importante regolatore del ferro, particolare attenzione all’assunzione dovrebbero farla i pazienti affetti da malattie neurodegenerative (Parkinson, sclerosi multipla…) in quanto sono patologie caratterizzate da un alterato metabolismo del minerale: non ci sono, infatti, sufficienti studi che dimostrano l’efficacia o i possibili effetti collaterali di tale integrazione.
Solitamente, il consumo di lattoferrina bovina risulta ben tollerato; è bene, però, non prolungare eccessivamente l’assunzione di questa sostanza. A dosi elevate, la lattoferrina può causare dissenteria, eruzioni cutanee, inappetenza, stanchezza, brividi e costipazione.
Sebbene in gravidanza e allattamento il consumo di lattoferrina bovina mediante una corretta alimentazione risulti sicuro, è bene invece evitare il consumo di integratori a base di questa sostanza: infatti, non sono ancora noti gli eventuali effetti del consumo di quantità maggiori di lattoferrina bovina.
Integrare lattoferrina comunque non comporta effetti collaterali o controindicazioni particolari, tuttavia è bene non prolungare l’assunzione per molti giorni e attenersi scrupolosamente alle dosi indicate.
Agocap è stata una delle prime aziende a promuovere la Lattoferrina nel suo catalogo.
Da quasi un anno è infatti disponibile Lattoferrin Plus, prodotto a base di lattoferrina ed echinacea, 90 compresse contenenti ognuna 100mg di lattoferrina e 100mg di echinacea.
Dose consigliata 2 compresse al giorno, favorisce le naturali difese dell’organismo e la funzionalità delle prime vie respiratorie.
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